ATTIVITÀ NEL TERRITORIO

ARTE E CULTURA

Territorial Unique Identity

Giardini raccontati da viaggiatori e poeti, ville irte di affascinanti torrette, gli splendori della chiesa Parrocchiale e piccoli tesori nascosti in chiesine e oratori, il fascino moderno e il richiamo devozionale  del Santuario del Gesù Bambino. E poi il percorso marinaro a riscoprire le tracce di una secolare e fiorente industria cantieristica navale che lasciò a suo tempo le spiagge al nuovo richiamo del turismo balneare. E poi su lungo le valli dei torrenti dove fu florida e precoce l’industria della carta che lascia un paesaggio industriale di inalterata suggestione.  A salire ancora “fasce” su “fasce”, terrazzi strappati ai pendii a forza di braccia e pietre a secco, e sentieri ripidi e mulattiere fin su allo spartiacque a contendere risorse a una terra poco generosa. Un dedalo di piccoli grandi manufatti che hanno creato l’architettura di un paesaggio di scabra e fragile bellezza a perenne ricordo di una cultura contadina ormai estinta.

Ma Arenzano non è solo storia e oggi si propone anche come un centro culturale vivo grazie a numerose realtà culturali: il Teatro Sipario Strappato con una ricca programmazione e così l’Accademia Musicale di Arenzano e poi danza, sport, cinema e gli spettacoli estivi nel parco di Villa Figoli.

Nel gennaio 2023 inoltre a poca distanza da Tui viene ritrovato un sito archeologico di epoca romana attualmente in corso di scavo di cui fieramente proprio Lucia Ferrari di Tui (archeologa di formazione e esperienza prima di esser cuoca) grazie alla segnalazione dell’amico Gianni Damonte a fare la scoperta!

Da visitare:

PARCHI E VILLE: Arenzano si propone come una città dei Parchi sul mare. Ben 4 sono infatti i giardini storici e relative ville di proprietà comunale e aperte al pubblico: il parco di Villa Negrotto Cambiaso col grande palazzo di origine medievale (oggi sede del Comune) rielaborato assieme al grande parco secondo il volere di Luisa Sauli Pallavicino nel 1880 su progetto del Rovelli, Villa Figoli de Geneys che fu tra le prime realizzazioni dell’arch. Rovelli e fu di ispirazione a molte ville del genovesato , Villa Mina che conserva parzialmente nel forme tardo secentesche e una porzione dei giardini all’inglese, Villa Maddalena ora sede di varie attività associative. Grazie al patrimonio culturale e naturalistico dei parchi, alla natura incombente dei rilievi montuosi che la coronano, all’emergere di cupole campanili e torrette, ai lacerti di spazi rurali organizzati in terrazze Arenzano si trova inserita in una trama fitta di scorci, passaggi, connessioni tra presente e passato che collegano ogni spazio in un gioco di rimandi che parla solo a chi ha occhi per guardare e curiosità da soddisfare. Basta affrontare il  suggestivo “sentiero degli inglesi” disegnato dal Cremona a metà Ottocento per ritrovarsi avvinto in questa trama che unisce il mare, attraverso il Parco di Villa Negrotto Cambiaso alle alture:  abbellito di ponticelli e grotteschi  faceva parte dei divertissement dell’abbiente aristocrazia locale ma oggi costituisce un’attrazione per tutti gli amanti delle escursioni e della mountain bike o dei cercatori attenti dei scorci unici.

CHIESE: numerose e antiche le chiese e cappelle in Arenzano che deve la sua antichissima tradizione devozionale all’approdo sui suoi lidi di due protomartiri romani a cui è dedicata la Chiesa Parrocchiale appunto dei SS. Nazario e Celso. pure di antica fondazione e riccamente ornata la Chiesa- Oratorio di Santa Chiara che conserva una pregevole cassa processionale e un organo antico restaurato con perizia. A Levante la Chiesa di Santa Maria Annunziata delle Olivette con il percorso museale sulla cantieristica navale Arenzanese  e alle spalle Santuario Basilica del Santo Gesù Bambino di Praga con il presepe permanente e la mostra missionaria dei Padri Carmelitani in Africa senza dimenticare la vicina torre di avvistamento detta “dei Saraceni”. Nell’entroterra la chiesa di San Bartolomeo di Terralba ancora in parte circondata ulivi secolari che conserva una tela secentesca poco conosciuta ma poi ancora edicole e cappelle sparse sul territorio a ricordare antichi percorsi e preesistenze di culto.

PERCORSI: Il percorso marinaro dalle spiagge alla Chiesa delle Olivette ripercorre luoghi e storie dell’antica e florida attività cantieristica Arenzanese che si fregia di aver fornito navi alla Serenissima Repubblica di Genova fino a cedere definitivamente il passo alla metà del Novecento agli stabilimenti balneari. Ma il legame con il mare è fatto anche di pesca e reti cucite sulle spiagge, di attese e preghiere che potrete scoprire con l’aiuto dei volontari dell’associazione amici di Arenzano.

Il percorso dell’antico acquedotto “della Marchesa” che dalla congiuntura del rio Leone con Rio Negrone portava acqua alle 14 ruote degli opifici arenzanesi tra cui mulini, cartiere, ferriere le cui vestigia sono ancora parte integrante del tessuto urbanistico del paese. Tra questi ultimi spicca il “Casone” di Terralba ora sede del teatro, dell’accademia  e altri istituti di formazione col suo tetto a forma di carena di nave rovesciata che fu realizzato nel XIX sec dalle maestranze dei cantieri navali.

Le valli del Cantarena  e del Lerone con le vestigia di antiche cartiere e ancor più datati paesaggi a coltivi.

TESORI DIMENTICATI: C’è  un tesoro celato e fragilissimo per chi vuole scoprire l’essenza del territorio, sono pillole di storia che l’abbandono sta inghiottendo: percorrendo antichi sentieri si possono scoprire capolavori in pietra a secco, tracciati centenari, case contadine spesso abbandonate ma di grande fascino, ripari di montagna, rifugi antiaerei e trincee scavate come ferite ancore aperte a rammentarci l’orrore della guerra.